Il Poker non è un gioco di carte (dimostrazione)
Una delle prime cose che spiego nelle attività formative del Pokertalk è che il “Poker non è un gioco di carte”. Le carte sono solo il mezzo, il linguaggio. È questo vale sia quando insegno a giocare a Poker che quando insegno a prendere decisioni usando il Poker.
Se il Poker fosse un gioco di carte e ti ritrovassi a floppare scala come Doug Polk in questa foto quello che potrebbe succedere è che vinci tanti soldi o perdi tanti soldi. Ma quello che non succederà mai è che tu passi la tua mano.
Non succede perché hai un punto fortissimo, non succede perché mancano ancora da girare due carte, non succede perché il tuo avversario è più scarso di te, non succede perché perdi solo da una mano.
Eppure è quello che fa Doug Polk. Passa la mano.
Ed è, incredibilmente, la decisione giusta. Non lo dico io, guarda la foto. Ma non relativamente giusta, bensì totalmente giusta. Come si vede dall’immagine non solo è in svantaggio al momento, ma è anche allo 0%. Ossia non può succedere nulla che trasformi la sua mano da perdente a vincente.
Il Poker non è un gioco di carte perché se Doug guardasse solo le carte non prederebbe mai questa decisione, giusta.
Fa leva su una tonnellata di altre variabili come stack, action, history, avversario. Le carte, come spesso vediamo anche nei corsi del Pokertalk, arrivano dopo. Ed è un piacere ascoltarlo mentre ce lo spiega: https://youtu.be/L2YZ5nV2-Mk
Un obiettivo realistico che possiamo darci non è essere Doug Polk, ma capire perché non siamo Doug Polk. Avere la consapevolezza di sapere perché prendiamo decisioni sbagliate ci restituisce un vantaggio competitivo sull’80% delle persone con cui ci confrontiamo. Al tavolo e nella vita di tutti i giorni.